La riduzione della dipendenza dalla Cina sembra essere un imperativo per tutti i Paesi avanzati. "Gli accordi raggiunti sembrano essere un elemento di una complessa politica volta a limitare il progresso tecnologico cinese, accanto a sforzi sempre più evidenti di rivedere le supplychains statunitensi a favore di Paesi amici, il c.d. friendshoring" spiega Andrea Noris nel suo recente articolo per ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale).
I recenti avvenimenti mettono il settore da circa 580 miliardi di dollari al centro di questioni geopolitiche. Per saperne di più leggi l'articolo completo al seguente link:
Andrea Noris
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