Lo spostamento della produzione nei paesi di origine, o reshoring, è una tendenza che ha subito una rapida accelerazione negli ultimi anni. La pandemia, le tensioni geopolitiche e la richiesta dai vari mercati di tenere sotto controllo il loro impatto ambientale stanno spingendo a una riorganizzazione geografica e strategica delle catene globali del valore. A parlarne è Andrea Noris, Senior Associate di BMV, nell'articolo recentemente pubblicato da ISPI (Istituto per gli Studi di Politica Internazionale), "Arriva l'ora del Greenshoring?".
Le motivazioni per una riorganizzazione non riguardano solo all’aspetto economico e logistico, ma anche alla necessità di avere catene del valore più green e sostenibili: “avvicinando fornitori e stabilimenti produttivi al consumatore finale le aziende dovrebbero riuscire a ridurre le emissioni generate indirettamente dalla propria azienda,” scrive Noris insieme a Francesca Sanguineti, post-doctoral research fellow dell’Università di Pavia.
Per approfondire su questo fenomeno in diffusione e sull’impatto di una possibile suddivisione del mondo in due blocchi come conseguenza del friendshoring, l’IPEF e i nuovi dazi, leggi l'articolo completo cliccando sul seguente link:
SUPPLY CHAINS: Arriva l'ora del Greenshoring?
Per maggiori informazioni è possibile contattare Paula Vega all'indirizzo email: p.vega@bmvinternational.com